Il paese è conosciuto da pochi, ma vanta nel suo territorio la presenza di un luogo citato da nientemeno che Dante Alighieri nella sua Divina Commedia. Frontone è il nome del paese, e l’Eremo di Fonte Avellana è il luogo di preghiera che Dante consegna alla celebrità nel suo XXI Canto del Paradiso. Ci troviamo sulle pendici del Monte Catria, nella provincia di Pesaro e Urbino, nella fascia appenninica marchigiana che confina con l’Umbria. Il poeta fiorentino conosceva bene questi luoghi, soprattutto il monastero, che raggiunse una certa fama nel medioevo poiché hanno risieduto 76 tra santi e beati, e ha prodotto 54 vescovi.
E oggi noi, che non siamo né santi né poeti, ma nel popolo italiano ci collochiamo tra i navigatori, siamo pronti per partire per questo viaggio!
L’itinerario verso il borgo di Frontone parte da Perugia, e compie un giro ad anello intorno al Monte Catria, per poi tornare nel capoluogo umbro. Prendi la statale SS318 verso Valfabbrica, Casacastalda e Branca. A Fossato di Vico prosegui dritto per la statale SS76, che valica il confine tra Umbria e Marche. Svolta subito a sinistra sulla provinciale SP16, che ti porta alla località di destinazione, Frontone. Per tornare al punto di partenza continua verso Cagli, e sempre dritto su Via Flaminia e sulla statale SS3. Arrivato a Fossato di Vico hai completato il giro intorno al Monte Catria, e puoi ritornare sulla strada dell’andata (SS318) per fare ritorno a Perugia.
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Nel territorio di Frontone c’è la cosiddetta “Santa Montagna”, il Monte Catria, che Dante conosceva per aver frequentato l’Eremo che sorge ai suoi piedi. Ai piedi di questa vetta (1.701 m s.l.m., la più alta del tratto settentrionale dell’Appennino Umbro Marchigiano) c’è un borgo con belle attrazioni da visitare, tra le quali il Castello.
Il Castello Della Porta è lo scenografico edificio che domina il borgo di Frontone, e si affaccia sulle colline regalando un ampio panorama ai visitatori. Si può accedere all’interno con un biglietto di 4€ e visitare le sale e le architetture medievali; talvolta la struttura ospita mostre di arte contemporanea.
«Tra ‘ due liti d’Italia surgon sassi,
e non molto distanti a la tua patria,
tanto che ‘ troni assai suonan più bassi,
e fanno un gibbo che si chiama Catria,
di sotto al quale è consecrato un ermo,
che suole esser disposto a sola latria.»
A Serra Sant’Abbondio si trova l’eremo citato da Dante Alighieri nel XXI Canto del Paradiso. È il Monastero di Fonte Avellana, originario del X Secolo, costruito a 700 m s.l.m. alle pendici della montagna. Sono disponibili visite guidate con contributo di 2€ a persona.
L’escursione sul Monte Catria è il “classico” degli appassionati di trekking che vengono da queste parti. È necessario arrivare al crocevia “Madonna degli Scouts” in cui si può parcheggiare la moto (si può partire da Frontone, da Acquaviva o da Chiaserna; quest’ultima strada ha un asfalto migliore, le prime due hanno tratti più dissestati). Da qui la salita fino alla croce posta in cima dura 2 km, per un’ora circa di cammino e circa 300 metri di dislivello.
Un’altra bella escursione (molto semplice) è quella che porta alla Madonna del Grottone, una cavità naturale scavata dal rio Val Canale; il sentiero parte da Foce Alta nella frazione di Petrara del comune di Serra Sant’Abbondio. Per chi è curioso del passato di questo territorio, a Cagli si trova il Museo Archeologico e della Via Flaminia (piazza Matteotti 1, ingresso 5€) che espone i reperti storici rinvenuti nella zona.
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Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.
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