Come in un vero labirinto, puoi entrare, camminare, perderti, trovare la via: il Labirinto di Arianna è un’opera d’arte che regala al visitatore un’esperienza fuori dal comune. Fa parte della Fiumara d’arte, ovvero il grande museo all’aperto di sculture e installazioni distribuito in diversi comuni intorno al fiume Tusa, nel messinese. Dove si trova? A Castel di Lucio, nella Sicilia settentrionale. Il tempo di accendere il motore e siamo subito sui Monti Nebrodi per scoprire questa opera del tutto particolare!
Per raggiungere Castel di Lucio in moto (e quindi arrivare al Labirinto di Arianna) l’opzione più conveniente in termini di tempo è l’autostrada Messina Palermo (A20) che corre lungo la costa settentrionale della Sicilia. Il costo del pedaggio da Messina fino all’uscita di Santo Stefano di Camastra è di 7,40€. In alternativa si può fare la strada statale litoranea (SS113) che consente una vista sul mare spettacolare, ma come è ovvio necessita di molto più tempo. Nulla toglie di fare un mix tra le due! L’uscita di riferimento per raggiungere Castel di Lucio è Santo Stefano di Camastra (oppure quella precedente, Sant’Agata Militello). In corrispondenza del fiume Tusa (la “fiumara” di Fiumara d’Arte, appunto) si sale lungo le provinciali SP174 e SP176 per arrivare a destinazione.
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Il Labirinto di Arianna, come anticipato, fa parte di Fiumara d’Arte, uno dei parchi di sculture più grandi e importanti d’Europa, che si snoda nei comuni di Castel di Lucio, Mistretta, Motta d’Affermo, Pettineo, Reitano e Tusa. Il museo diffuso è sorto nel 1982 per iniziativa dell’imprenditore immobiliare Antonio Presti. Da allora, anno dopo anno, diverse sculture sono state poste in questa affascinante esposizione a cielo aperto: una delle più importanti è il Labirinto di Arianna.
Il Labirinto di Arianna è un autentico labirinto, di colore rosso, forma concentrica, e mura in cemento. È stato realizzato nel 1990 dall’artista Italo Lanfredini, e si trova in cima a una collina nel territorio di Castel di Lucio. Rappresenta la spiritualità, la personale introspezione, l’ascesa verso la purezza attraverso il percorso della maternità. Il labirinto di Arianna è un simbolo originario dell’antica Grecia: secondo la leggenda Arianna, principessa di Creta, innamoratasi di Teseo, gli avesse donato un gomitolo di lana (il “filo d’Arianna”, appunto!) per ritrovare la strada del labirinto di Cnosso in cui si rifugiava il Minotauro. La visita all’opera d’arte è libera e gratuita, non ci sono orari prestabiliti per accedere, è un’esperienza che si può provare quando si vuole – a patto di non sporcare e di non rovinare l’ambiente.
Una volta visitato il labirinto, vale la pena una passeggiata a Castel di Lucio, e proseguire la giornata all’insegna dell’arte. Il Museo Civico Castelluzzo, infatti, ha un’ottima sezione dedicata all’arte contemporanea con oltre 80 opere; si trova in Via Mistretta n. 21. Non si può non notare il Castello, originario del XII secolo, di cui oggi però rimangono solo i ruderi. Infine, l’occasione è perfetta per ammirare le altre opere d’arte di questo borgo siciliano, inserite nell’esposizione Fiumara d’Arte: oltre al Labirinto d’Arianna c’è il disegno murale Arethusa (autori Piero Dorazio e Graziano Marini) realizzato sulla facciata della caserma dei Carabinieri, e la scultura Una curva gettata alle spalle del tempo (autore Paolo Schiavocampo) posizionata in una zona più collinare.
Vista del borgo di Castel di Lucio
Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.
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