Honda CMX 1100 Rebel: la ribelle più affidabile di sempre

Honda CMX 1100 Rebel: la ribelle più affidabile di sempre

Leonardo Anchesi  | 21 Ago 2023  | Tempo di lettura: 5 minuti

Eh sì, sembra proprio che in Honda non si stanchino mai di stupire i biker, riuscendo sempre a sfornare moto estremamente interessanti e che riscuotono un grande successo sul mercato. In questo caso parliamo della Honda CMX 1100 Rebel, l’ultima cruiser/bobber prodotta nella casa di Tokyo. Finalmente (e sottolineo FINALMENTE) non ci troviamo davanti a una delle numerose (brutte) copie di una Harley Davidson ma ad una moto che, per quanto ovviamente ispirata agli iconici modelli made in USA, ha una propria identità e un proprio stile,  andando incontro a chi ama il genere custom ma non vuole rinunciare alla storica e ben assodata affidabilità della meccanica Honda. Vi ho fatto venire l’acquolina in bocca? Ottimo, perché ora andremo a “squadernare” insieme questo interessantissimo prodotto, portando in luce pregi e difetti. Vamos!

1 Motore bicilindrico a “V”? No, grazie!

Il bicilindrico in linea della Rebel, in comune con Africa Twin

Iniziamo, come da consuetudine, facendo luce sul motore che NON è un bicilindrico a V. Infatti, per la Honda 1100 Rebel è stato scelto l’affidabilissimo bicilindrico in linea da 1084 cc di cilindrata (lo stesso di Africa Twin), capace di sviluppare 87 cv e una coppia di tutto riguardo di ben 98 Nm, al suo massimo già a 4750 giri/min. Un motore, quindi, già bello pieno ai bassi che però mantiene un consumo medio di circa 19 km/l, che per un 1100 sono numeri di tutto rispetto. Ma la vera chicca è il cambio DTC (di serie) a 6 rapporti abbinato a una doppia frizione, ideale per chi ama gli automatici, meno per i biker old school.

Tutto sotto controllo grazie al completo schermo a LED

Uno spettacolare schermo a LED sostituisce il canonico cruscotto e da qui è possibile gestire e tenere sotto controllo tutta la ricchissima dotazione elettronica della Honda Rebel: comando gas con 4 settaggi disponibili, controllo di trazione e sistema Anti Wheelie (anti impennata). Se vi state chiedendo perché, pensate solo a questo: 98 Nm di coppia su una moto che pesa 230 kg in ordine di marcia…che ne dite, servono?

2 A prima vista massiccia, sotto sotto una piuma

Nonostante il telaio in tubi di acciaio il peso è veramente contenuto

Questa volta gli ingegneri Honda sono riusciti a fare il miracolo: questa moto, decisamente massiccia alla vista, pesa solamente 230 kg! Praticamente oltre un quintale in meno rispetto a qualsiasi moto di pari categoria. Decisamente merito delle dimensioni e dell’utilizzo di acciai di nuova generazione che permettono di contenere i pesi, senza però rinunciare al massimo della robustezza. Ma anche la scelta dell’alluminio per i dischi hanno contribuito alla leggerezza della Rebel. Una forcella a cartuccia per l’anteriore e due ammortizzatori piggyback al posteriore si occupano di dare il massimo della stabilità alla moto, mentre la frenata (ottima) è garantita da un doppio disco da ben 330 mm all’anteriore con pinze a 4 pistoncini e un disco da 256 mm al posteriore.

Misure di pneumatici importanti per la Rebel, che monta una 130/70 R 18 all’anteriore e una 180/70 R 16 al posteriore; canonica la scelta di un cerchio anteriore più grande.

3 Cruiser o Bobber? A voi la scelta

Disponibile sia in versione cruiser che in versione bobber

Eh sì, in Honda non si sono limitati a una sola moto, ma ne hanno, di fatto, create due. La Rebel, infatti, è disponibile sia nella versione bobber, priva di protezioni aerodinamiche e vani porta oggetti di sorta, oppure in versione cruiser, dotata di un ampio cupolino e due valigie laterali rigide che le regalano un profilo da piccola bagger. Anche l’aggiunta di “tour” al nome di questo modello richiama la sua vocazione a viaggiare ed è, infatti, destinato a un pubblico amante dei lunghi viaggi. Il prezzo non è proprio economico ma neanche stratosferico: 11.790€ per la versione bobber e 13.390€ per la cruiser.

4 Qualche km in sella

Una custom veramente agile

Anche se nasce in Giappone, la seduta della Rebel è da vera custom americana, con le pedane molto avanzate, ideali per i lungi spostamenti. L’altezza della sella di soli 700 mm la rendono una moto ideale anche per chi non è particolarmente slanciato. Il blocchetto di avviamento è sotto la sella (qui un pochino si sono ispirati); diamo contatto (si accende il quadro ed è un “WOW” per tutte le informazioni che fornisce) e premiamo “Start”. Non aspettatevi alcun borbottio, sbuffo o brontolio di sorta: il sound del bicilindrico è ritmico e dolce, complici anche gli scarichi che attutiscono molto le emissioni sonore. La Rebel dà subito confidenza, complice anche l’assenza di cambio e frizione che rendono la guida decisamente più rilassante.

Nel misto si comporta bene, grazie alle sospensioni più che adeguate, e i 98 Nm di coppia si sentono tutti aprendo il gas in uscita di curva; i numerosi ausili elettronici, infatti, permettono di accelerare senza troppe preoccupazioni, sempre pronti a intervenire qualora si dovesse superare il confine del seminato. In definitiva? Una custom veramente divertente, ideale per chi preferisce concentrarsi di più sul viaggio che sulla guida.

Credit foto:
Honda CMX 1100 Rebel – Official website

Leonardo Anchesi
Leonardo Anchesi

Garfagnino DOC e Sardo di adozione, sono uno storico dell’arte (da qualche anno) e biker sin dalla più tenera giovinezza. Ho iniziato a collaborare con TrueRiders nel 2023 per mettermi in gioco nel campo della scrittura e ho voluto cominciare scrivendo di qualcosa che amo particolarmente: la moto e tutto ciò che le ruota attorno.



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