Terra di mare? No, terra di montagna! La Sardegna che tutti i turisti conoscono è quella di spiagge straordinarie come La Pelosa di Stintino o Cala Coticcio a La Maddalena. Posti perfetti per l’estate ma che, per certi versi, si fanno scoprire in ogni loro sfumatura 365 giorni all’anno. Eppure, non possiamo pensare che l’isola dei nuraghi sia un semplice atollo, una striscia di terra circondata dal mare senza niente al centro. I veri motociclisti lo sanno bene, perché hanno scalato il Gennargentu e l’Iglesiente, percorso le strade delle miniere e sfiorato le innumerevoli domus de janas. Insomma, hanno vissuto l’essenza autentica di questa terra sì di mare, ma anche di monti. E di colline, borghi, panorami incontaminati e selvaggi. Gli stessi che scopriremo percorrendo alcune delle strade più belle della Sardegna.
Nuraghi, i monumenti simbolo della Sardegna
316 chilometri di pura meraviglia storico-paesaggistica, la Strada dei Nuraghi è un percorso che affonda l’asfalto tra i reperti della civiltà nuragica, riportando l’orologio dell’esplorazione indietro di 4000 anni. Di questi luoghi – di cui ancora non è chiara la funzione – ne esistono settemila in Sardegna, con una concentrazione che si fa più forte nella zona centrale dell’isola. Questo percorso parte da Orroli e arriva ad Arzachena, passando per zone assolutamente imperdibili come Barumini, Villanovafranca, Silanus e Chiaramonti. Tra i punti più belli c’è il nuraghe di Arrubiu, tra i più grandi di tutta la Sardegna e l’area archeologica di Tharros.
Scopri l’itinerario completo della Strada dei Nuraghi
Breve ma intenso, questo itinerario lungo 67 chilometri tocca l’entroterra dell’Ogliastra, zona della Sardegna centro-orientale che corrisponde più o meno alle località di Tortolì, Arzana e Ulassai. Il nostro percorso parte proprio da qui e, passando per laghi e montagne, arriva a Triei. Invece dei nuraghi, qui troverete i menhir di Tortolì, dei megaliti posti nel terreno che sono molto presenti nelle civiltà precristiane e ai quali sono associate spesso doti astronomiche. Questo itinerario, con strade poco frequentate, è l’ideale per scoprire una Sardegna autentica e selvaggia, che conquista soprattutto il pubblico dei motociclisti.
Ecco la strada da seguire per vivere l’Ogliastra in moto
Passo di Correboi, la più alta strada della Sardegna
Ma alto quanto? 1246 m s.l.m. per la precisione, che rendono il Corru de boi (o Correboi che dir si voglia) il valico più alto di tutta la Sardegna. Tra Fonni e Villagrande Strisaili, questa strada ci fa conoscere al meglio l’esperienza dolomitica della seconda isola più grande d’Italia. Per chi cerca di vivere la montagna anche mentre guarda il mare, questo è decisamente il percorso adatto. Anche qui, il fil rouge è la natura: percorrendo un itinerario che da Arbatax porta a Bosa, passando per Lanusei, Ovodda e Bidoni, toccheremo il Lago Omodeo, la cascata di Sothai e l’area nuragica di Gremanu.
Percorri la strada che porta al Correboi in moto
Strada Orientale Sarda, la SS125 in moto
La più rapida e antica via di collegamento dei paesi della Sardegna orientale. Uno scenario autentico, pieno di curve che aprono improvvisamente su paesaggi naturali e selvaggi, e a contatto con la natura spontanea dell’entroterra. Un percorso fuori dai flussi turistici, ma vicino ad alcune delle spiagge più belle dell’isola. In 346 chilometri, da Cagliari a Palau, scopriamo la Strada Orientale Sarda, o Statale 125 che dir si voglia, che può considerarsi anche una delle più belle avventure motociclistiche al meglio. La vera Sardegna è dunque un percorso sud-nord che passa per Castiadas, Costa Rei, risale Bari Sardo, Arzachena e Palau.
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