Viaggi in moto Sud America: 5 itinerari da "Diario della Motocicletta"

Viaggi in moto Sud America: 5 itinerari da “Diario della Motocicletta”

Stefano Maria Meconi  | 27 Mar 2023  | Tempo di lettura: 4 minuti
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Quanti di voi hanno visto il film I diari della motocicletta? Interpretato da un sontuoso Gael García Bernal, è la storia giovanile di Ernesto Guevara de la Serna, per tutti il “Che”. Condottiero, politico, combattente, Che Guevara fu anche un ottimo motociclista, che nonostante un mezzo vecchio e anche piuttosto sgangherato – una Norton 500 M18 datata 1939 – riuscì a percorrere la lunghissima distanza tra Argentina, Brasile e Venezuela. Un viaggio nel quale Che Guevara conobbe le condizioni di profonda povertà dei popoli sudamericani, ma durante il quale ebbe modo di ammirare paesaggi maestosi, dalle zone minerarie del Cile fino al Rio delle Amazzoni. Del resto, anche noi oggi possiamo goderci dei viaggi in moto Sud America a caccia di emozioni, magari con una motocicletta meno agée ma con lo stesso carico di emozioni.

1 Los Libertadores, il passo più alto del Sudamerica

Uno dei più impervi e allo stesso tempo emozionante collegamento tra Cile e Argentina, il Paso Internacional Los Libertadores si trova nel cuore delle montagne tra i due paesi, a quota 3200 m s.l.m. La strada che porta fino alla statua del Cristo Redentor, sul Passo dell’Uspallata, raggiunge i 3832 m s.l.m. ma oggi è stato soppiantato da un tunnel lungo 3 km, che rende il collegamento più agevole. La strada somiglia molto allo Stelvio, soprattutto sul lato cileno, con ripidi tornanti e un percorso immerso per larga parte dell’anno nella neve. Nonostante l’altitudine il passo è molto trafficato, perché collega Santiago del Cile con Mendoza, in Argentina, dunque attendetevi camion e TIR sulla strada.

2 Dalla 66 alla 40: la Ruta più lunga dell’Argentina

È più lunga, più difficile e per certi versi molto più bella della Route 66 statunitense. La Ruta 40, lunga 5224 chilometri, è la più lunga strada dell’Argentina e tra le più lunghe al mondo a trovarsi in una singola nazione. Per percorrerla tutta, oltre ad almeno una decina di giorni di tempo, serve tanto impegno: si attraversano 230 ponti e 27 passi di montagna, oltre a 14 parchi naturali. L’intero itinerario si estende da Santa Catalina (al confine con la Bolivia) fino a Cabo Virgenes, al confine con la Patagonia cilena. Una curiosità: il punto più alto della strada, Abra del Acay, raggiunge i 4972 m s.l.m.

3 Le curve brasiliane della Serra do Rio do Rastro

Serra do Rio do Rastro

SC-390 o SC-438. Per tutti, è Serra do Rio do Rastro, la strada più impegnativa del Brasile. Più precisamente siamo nello stato di Santa Catarina, per quella che in molti osano definire una pista da rally aperta al pubblico. E in fondo non hanno tutti i torti: curve a gomito che girano di 180 gradi, un percorso aggrappato a montagne fittissime e veri e propri strapiombi che certamente scatenano l’adrenalina, ma non faranno la felicità di chi soffre di vertigini. Per arrivarci, le città più vicine sono Porto Alegre o Florianopolis, mentre Rio de Janeiro dista 1400 chilometri.

4 Ruta nacional PE-1, la litoranea del Perù

A confronto del vicino Brasile sembra piccolo, ma il Perù è grande quattro volte l’Italia. Non a caso, una delle sue strade più importanti, La Ruta nacional PE-1, è un percorso che corre quasi per intero lungo la costa dell’Oceano Pacifico da Piura a Tacna con una lunghezza record di 2470 chilometri. Non offre solo incredibili scenari sul paese degli Incas, ma è anche un collegamento fondamentale per le grandi città di Trujillo, Arequipa e la capitale Lima. Molto impegnativo è il tratto di 22 chilometri chiamato Serpentín de Pasamayo, che attraversa un tratto di montagna nell’entroterra di Lima.

5 Carretera Federal 55, la strada più importante del Messico

Lunga 1920 chilometri, la Carretera Federal 45 è il percorso autostradale più importante del Messico. Non solo perché arriva fino al confine statunitense di Ciudad Juarez, ma perché percorre ben dieci regioni diverse, toccando le città di Chihuahua, Zacatecas, Aguascalientes, Salamanca (da non confondersi con l’omonima città spagnola lungo la Via de la Plata) e Durango. Quest’ultima è una tappa davvero interessante, perché la città ha una antica cattedrale che affaccia su una piazza-giardino, un vero simbolo dello stile coloniale. In generale, però, tutto il Messico è una terra che ti sorprenderà per calore, accoglienza e per le sue antiche tradizioni.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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