Vesuvio in moto, la scalata del gigante che dorme - TrueRiders

Vesuvio in moto, la scalata ‘a 2 ruote’ sulla montagna di Napoli

Stefano Maria Meconi  | 31 Gen 2023  | Tempo di lettura: 3 minuti
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Da sempre i vulcani sono dei catalizzatori di paura, attenzione e fascino per uno dei fenomeni naturali più incontrollabili quanto emozionanti. Non può fare eccezione il Vesuvio, forse il vulcano più fotografato al mondo. Come dare torto ai tanti Mc Curry wannabe? Questa montagna fumante, che si staglia imponente e brulla sul Golfo di Napoli, è una delle cartoline italiane per definizione, la meraviglia che quasi tutti guardano dal basso verso l’alto. E se invece, complice la nostra fedele due ruote, sovvertissimo gli schemi? Sì, perché stavolta abbiamo deciso di fare qualcosa di insolito. Il Vesuvio in moto si può fare, e non ci vogliono neanche chissà quali preparazioni o moto straordinarie, perché il percorso è adatto a qualsiasi tipo di due ruote. Essendo una strada asfaltata, infatti, vi basterà affidarvi al vostro solito mezzo (almeno che non vogliate fare un investimento). E come direbbero da queste parti, jamm bell!

1 Vesuvio in moto. L’itinerario

1.1 Mappa

1.2 Percorso

Partiamo da Torre del Greco e arriviamo fino a “quota 1000”, non lontano dalla vetta del Vesuvio. Per larga parte del percorso costeggiamo la base del vulcano campano, toccando alcuni dei comuni e dei luoghi d’interesse di questa zona. Usciti dal centro di Torre del Greco prendiamo la SS18 direzione Torre Annunziata, deviamo verso gli Scavi di Oplontis e raggiungiamo il Parco archeologico di Pompei, che da solo merita la visita. Da qui iniziamo a costeggiare il Vesuvio raggiungendo Boscoreale (Via Settetermini) e, da qui, Ottaviano dove merita una visita lo storico Castello Mediceo. Tocchiamo la parte settentrionale del vulcano passando per Somma Vesuviana e Pollena Trocchia. Una volta raggiunta Massa di Somma, prendiamo Via San Vito da dove inizia la scalata vera e propria. Una bella strada panoramica, ricca di curve, affronta un dislivello di alcune centinaia di metri fino al Piazzale di Quota 1000. Qui un ampio parcheggio permette di lasciare la moto e proseguire a piedi sul Sentiero del Gran Cono che porta fino a La Capannuccia, a 1167 m.

2 Il Vesuvio, una montagna che non è come tutte le altre

La sua eruzione più famosa, quella del 79 d.C. ha letteralmente riscritto i libri di storia. Eppure, il Vesuvio è considerato ancora oggi un vicino affidabile, tant’è che è uno dei vulcani più “affollati” al mondo in termini di popolazione che vive nella cosiddetta zona rossa. Nel corso dei secoli, è uno dei luoghi simbolo d’Italia che più ha ispirato gli artisti: la montagna è stata dipinta da Andy Warhol, William Turner, Pieter Bruegel e tantissimi altri; ha fatto parte di film, documentari, scenografie. Napoli è il Vesuvio e il Vesuvio è Napoli, un legame indissolubile che ha resistito anche alle sue tante eruzioni, ultima delle quali nel 1944, in piena Seconda guerra mondiale.

2.1 Perché il Vesuvio è famoso?

Il profilo inconfondibile, l’eruzione che nel giro di 24 ore cancellò le prospere città di Pompei ed Ercolano, una pericolosità bellamente ignorata. Ci sono tanti motivi per cui il Vesuvio è famoso, ma più poeticamente possiamo dire che vederlo anche solo una volta è un’emozione irrinunciabile. Soprattutto se si arriva fino in cima, e allora Napoli e il suo golfo appaiono da tutt’altra prospettiva, e il folkloristico caos partenopeo si attenua.

2.2 Ecco come fare un’escursione sul Vesuvio

Abbiamo visto come raggiungere il Vesuvio in moto. La strada, però, si ferma a quota 1000 metri, circa 200 al di sotto della vetta. C’è ancora un bel po’ di strada da fare! Chiamato anche “numero 5”, il sentiero del Gran Cono è un walking track che parte dal piazzale finale della Ercolano – Vesuvio e arriva fino a 1132 m s.l.m. permettendo una vista mozzafiato su Monte Somma, Punta Nasone, Cognoli di Sant’Anastasia e fino al bordo inferiore del vulcano.

Complessivamente, il Parco Nazionale del Vesuvio riconosce 11 sentieri ufficiali per un totale di 54 chilometri: sei circolari, uno educativo, uno panoramico e uno educativo. Tutti sono realizzati con interventi di mitigazione del rischio, ma è ovviamente importante indossare abbigliamento adeguato, valutare le previsioni meteo e prestare sempre prudenza. Il vulcano non è estinto, anzi è attivo, ma in una fase quiescente (senza eruzioni). Cautela e rispetto sono gli accessori di viaggio migliori che possiate portare con voi salendo sul vulcano di Napoli.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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