La mente umana ha sempre dato sfoggio di un’invidiabile estro creativo in tutti gli ambiti, sia artistici che non, però di fronte ad alcune categorie si è sempre dovuto fare un passo indietro, e lasciare che l’ingegneria ed il progresso si prendessero la scena. Oggi parliamo però proprio di quelle situazioni in cui l’essere umano ha detto no, non si è piegato di fronte all’efficienza tecnica ed è andato oltre gli schemi del design, del progresso, dell’automazione. Noi di TrueRiders abbiamo messo insieme i 5 modelli delle moto più strane mai concepite, sia esteticamente che funzionalmente, così che questo articolo possa fungere da reperto testamentario del lascito dell’estro umano. Nonostante il mondo delle moto sia già di per sè ricco di sorprese, questi modelli hanno scelto di andare oltre, senza uniformarsi in nessuna categoria e creando pezzi unici ed inimitabili.
Il concetto di strano al giorno d’oggi ha mille sfaccettature e mille significati, e soprattutto non si fa portavoce di chissà quale criterio oggettivo per definire qualcosa, anzi, in questo periodo più che mai lo “strano” è una definizione che si sta assottigliando sempre di più, prossima alla scomparsa. Quando si parla di moto però la questione è diversa: questi veicoli sono frutto di anni e anni di studi, di progresso tecnico, di standard e di preferenze dei clienti, quindi quando parliamo di una due ruote spinta dall’azione di 24 motoseghe, si, è decisamente strano.
Iniziamo col botto. Come abbiamo già detto, questa moto concepita da Dolmette è veramente strana, la sua azione motrice infatti è sospinta dal funzionamento combinato di ben 24 motoseghe appartenenti al marchio Dolmar, installate direttamente a bordo della due ruote tedesca. Tutti e 24 gli apparecchi possono essere avviati singolarmente, grazie ad un meccanismo a strappo che progressivamente darà vita ad un bestione di 1900 cc, con una potenza massima di 170 cavalli. Decisamente non male.
È da ormai un decennio che il marchio JRL impegna tutte le sue risorse per lanciare sul mercato imponenti chopper con motori e componenti derivanti da costruzioni aeronautiche. Nonostante il mezzo risulti leggermente scomodo da guidare e da spostare, garantisce un’esperienza di guida unica e “strana”, se strana sta per incredibile. Il goffo veicolo infatti dispone di performance di tutto rispetto, grazie alla sua potenza massima di 110 cavalli, sorretti da una sequenza di sette cilindri (per un totale di 2800cc) e spinti da un carburatore Bing. Notevole inoltre è il sistema di raffreddamento ad aria, ed il sistema combinato di aste e bilancieri.
Le forma bizzarre e “strane” sono da sempre il marchio di fabbrica dell’azienda sudafricana Massow. Partendo da magnifici angeli con le ali spiegate, fino ad arrivare ad uccelli pronti a spiccare il volo. Nonostante queste affascinanti creature alate, uno dei modelli più particolari in assoluto però è il giaguaro. Forme incredibili che cercano di rappresentare al meglio uno dei felini più grandi del mondo ed un motore roboante e molto prestante, la rendono di diritto una moto strana ma incredibile.
Sicuramente detentore del primo premio per la moto più strana in assoluto, l’ex militare James Rice non è stato solo un attento ingegnere ma anche un curioso artista. Da sempre esperto di moto custom, lo statunitense ha voluto spingere oltre il concetto di personalizzazione piegando a mano cucchiai d’acciaio uno a uno per poi montarli sul telaio di una moto. Un singolo modello ha richiesto più di nove mesi di lavoro, composto per intero da queste posate, dalle ruote ai fanali.
Mastodontico, cattivo, potente, strano? Forse. L’americano Simon Withlock un bel giorno ha scelto di unire sedici motori da ben 3 cilindri l’uno, per creare una delle moto più strane e potenti di sempre. Questa Kawasaki ibrida, animata dalla trasmissione BMW e da 4000 cc, può raggiungere prestazioni straordinarie, anche se ancora non si è capita bene la potenza massima. Il mezzo sembra difficile da muovere, ma una volta messo in azione, è come un treno sui binari: inarrestabile.
Laureato in scienze politiche e relazioni internazionali, attualmente studente universitario alla Sapienza. Inizio a scrivere per gioco, poi per passione ed ora (quasi) per professione. Collaboro con TrueRiders dal 2022
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