La moto è vita, avventura e adrenalina. A volte, però, ci sono modelli particolari, magari capaci di vincere un Motomondiale o una gara straordinaria che, più di altri, meritano la gloria eterna. Un compito che da sempre, almeno nel mondo delle arti, è stato assolto dai musei. Chi dice che anche le moto non siano roba da collezione? Nel corso degli anni, infatti, sono fioriti tanto in Italia quanto nel resto del mondo dei veri e propri musei delle moto che rappresentano la sintesi perfetta tra la passione per le due ruote e la volontà di raccontare una storia unica, proprio come è quella dei grandi brand, oppure di collezioni private che si sono arricchite man mano col tempo. Abbiamo visitato per voi i “motomusei” d’Italia, e siamo pronti a raccontarveli: saranno anche un’ottima idea in vista dell’autunno. Meno passi da scalare, certo, ma le emozioni anche con la stagione fredda non mancheranno di certo!
Fondata dall’omonimo appassionato di motociclismo, la Collezione Benito Battillani di Imola si inserisce nel grande contesto delle moto in Emilia Romagna, dove sono nati alcuni tra i grandi campioni delle due ruote, oltre a tante case motociclistiche d’eccezione. Al suo interno, Benito Renzo Battilani ha recuperato e messo in mostra decine di moto, italiane e straniere, prodotte durante la prima metà del Novecento e anche alcuni pezzi di eccezione, come la Indian Mod. “O” nel 1917 e la Garelli Turismo 350 del 1926. Il tutto, ricordando i grandi nomi che hanno fatto la storia delle due ruote, da Loris Capirossi a Vittorina Sambri, la prima motociclista “professionista” in Italia.
Il nostro viaggio arriva in Umbria, non lontano dalle magnifiche Cascate delle Marmore, dove Goliardo Filippetti, un meccanico ormai in pensione, ha deciso di mettere a disposizione del pubblico la sua collezione di oltre 50 moto d’epoca, tra le quali una storica Motosacoche del 1909, una Moto Revè da 350cc del 1906, una Gilera 500 Gigante e tanti altri pezzi che hanno contribuito alla storia delle due ruote. Una collezione unica per ripercorrere i sentieri delle due ruote e alcune delle storiche gare che si svolgevano su strada, una tradizione ormai lontana.
Moto Guzzi è uno dei pochi marchi storici del motociclismo italiano ad essere ancora di proprietà di una società italiana, nella fattispecie la Piaggio. Proprio per celebrarne la storia centenaria (la prima moto prodotta da Carlo Guzzi è infatti del 1919), il Museo Moto Guzzi a Mandello sul Lario, sul Lago di Como, racconta l’evoluzione del linguaggio industriale e comunicativo di queste moto che tanti riders hanno nel cuore, se non addirittura in garage. Moto da strada e da corsa, compresa la magnifica GT Norge del 1928.
MV Agusta Rush. Copyright foto: www.mvagusta.com
MV Agusta è un marchio dalla storia particolare: italiano di nascita, americano di adozione (fu infatti acquisito dalla Harley-Davidson), tornato italiano e ora di proprietà russa, rappresenta in ogni caso la grande capacità industriale e produttiva del nostro paese. Per onorarne la storia, nata nel 1907, il Gruppo Lavoratori Anziani dell’Azienda ha fondato nel 2002 il Museo Agusta di Samarate (Varese), con una ricca esposizione che ripercorre le fasi produttive, espone i modelli da competizione e, tra questi, la MV Agusta 350 di Giacomo Agostini, il pilota più vincente di sempre.
Non potevamo che concludere la rassegna dei musei delle moto in Italia con il Ducati Museum di Borgo Panigale, nei pressi della storica sede del marchio che, più di tutti, rappresenta la summa delle capacità italiane nel mondo delle due ruote. Alla pari della Ferrari per le 4 ruote, la rossa di Bologna propone una vera e propria “experience” che si compone sia della visita al museo – una struttura modernissima – e sia alla fabbrica produttiva, aperta nel 1936. Un modo straordinario per conoscere le moto di Pecco Bagnaia e di tutti i campioni che l’hanno preceduto, ma anche per saperne di più di come Multistrada & Co. nascono e arrivano poi nei nostri garage.
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