La primavera è la stagione più bella dell’anno perché inaugura giornate lunghe, miti e soleggiate, e offre tante opportunità di week end lunghi da vivere su due ruote alla scoperta degli infiniti luoghi meravigliosi del nostro bel paese. Il ponte del 2 giugno ci regala ben quattro giorni da sfruttare per lanciarsi in moto sulle più sinuose curve dello stivale, da Nord a Sud. Ma il ponte del 2 giugno dove andare in moto? Ecco alcune idee.
Il Colle del Nivolet è un valico a quota 2612 metri che sorge tra la Valle dell’Orco in Piemonte e la Valsavarenche in Val d’Aosta nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Per raggiungere il Colle del Nivolet da Milano dirigetevi invece verso Torino e da lì in direzione della Valle D’Aosta, per poi seguire il corso del torrente Orco e raggiungere Ceresole Reale. La salita che da Ceresole Reale si inerpica tra le Alpi Graie inaugura uno dei tracciati più incredibili in Italia da percorrere su due ruote. Tra paesaggi mozzafiato, non lasciatevi distrarre troppo dalle curve e i tornanti. In cima al colle si trovano il Lago Serrù e il Lago Agnel, presso i quali godersi del tempo in completo relax.
Il percorso motociclistico verso il Colle del Nivolet è lungo circa 400 chilometri ed è percorribile in circa 10 ore. Per allungare di un giorno l’itinerario e godere al pieno del ponte del 2 giungo in moto, spingetevi fino al Lago Maggiore. Lungo il percorso potreste fare anche qualche deviazione tra la montagna del Mottarone tra il Lago Maggiore e il Lago d’Orta o la Panoramica Zegna che solca la Prealpi piemontesi alle spalle di Biella e lungo la quale inoltrarvi sino al Santuario di San Bernardo dell’Alta Valsessera.
Non ci stancheremo mai della Toscana e dei suoi incredibili scenari punteggiati da antichi borghi medievali sono sempre una meta azzeccata per qualunque fuga dalla quotidianità. Vogliamo quindi proporvi un itinerario di circa 800 chilometri alla scoperta dei borghi più pittoreschi e importanti della Toscana tra i boschi appenninici e morbide colline. L’itinerario è piuttosto lungo e denso di punti d’interesse, ma perfetto per un lungo ponte del 2 giugno in moto.
Partendo dal Mugello, attraverserete in rassegna diversi valichi lungo l’Appennino Tosco Romagnolo fino a raggiungere Anghiari: la Calla, Passo Fangacci, Passo della Sambuca, Passo della Raticosa, Passo della Colla di Casaglia, Passo del Muraglione e Passo della Futa. Lasciato l’Appennino si apre di fronte alla vostra moto l’armonia delle colline toscane, tra le quali fanno capolino i borghi. Anghiari è la prima cittadina ad accogliervi, immersa nella Valtiberina e resa celebre da una storica battaglia quattrocentesca.
Il secondo tratto dell’itinerario penetra la Val di Chiana e arriva a Cortona, poi prosegue in direzione della Val d’Orcia giungendo a Montepulciano. Qui fermatevi ad assaporare il vino d’eccellenza locale, ma non troppo perché vi aspettano altri chilometri in moto alla volta di Siena. La città del Palio che compete per fascino con Firenze. Sempre nel cuore della Val d’Orcia raggiungete Pienza, Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Rimontate in sella e imboccate un tratto lussurioso e suggestivo tra vigneti e uliveti fino a Cetona. Finalmente in Maremma il percorso in moto tra i borghi della Toscana vi conduce a Sorano, Pitigliano e poi tra le sinuose curve e le fresche chiome del Monte Amiata. Montalcino con un calice del suo Brunello e Monteriggioni con le sue mura duecentesche preannunciano l’arrivo nei pressi di Firenze. Ma prima di arrivare al capoluogo di regione, nonché punto d’arrivo dell’itinerario, preparate gli occhi per Volterra, la città etrusca per eccellenza, San Gimignano, la città delle torri, e Certaldo, città natale di Boccaccio.
La Campania non è solamente Napoli e la Costiera Amalfitana. Il Cilento è un territorio che vale la pena esplorare, sospeso tra montagna e mare azzurrissimo, dove le curve vi fanno da padrone. Roccadaspide sorge lungo il corso del fiume Calore Lucano, dominato dal castello voluto da Federico II. Come avrete capito, proprio questo borgo è il punto di partenza dell’itinerario lungo 51 chilometri che vi suggeriamo alla scoperta del Cilento e che segue inizialmente il tracciato della SS 488.
La strada che vi proponiamo è un incessante susseguirsi di salite, discese, curve divertenti e panorami da non credere. La SS 488 penetra nel cuore più selvaggio e rigoglioso del Parco del Cilento, lì dove abitano solamente lupi, cervi, caprioli e tanti cinghiali. Partendo da Roccadaspide arrivate a Laurino, un borgo arroccato su un’altura che domina l’intero Parco. Da qui l’itinerario prosegue alla volta di Carmignano imboccando la SS 18, dove alberi altissimi proteggono con le loro chiome mischiate l’andare della vostra moto. Rofrano è il borgo che chiude il giro del Parco del Cilento in moto.
Se il ponte sullo stretto è ancora un’utopia, quello del 2 giugno è un’occasione speciale per esplorare la costa tirrenica della Sicilia. L’itinerario che vi proponiamo va da Palermo a Messina attraverso speciali borghi marinari ed è lungo circa 590 chilometri.
Come già accennato, Palermo è il punto di partenza di questo itinerario. Dopo una visita d’obbligo ai Beni UNESCO della città come il Duomo di Monreale, arrivate a Corleone dove si trova il Bosco della Ficuzza che fa da sfondo alla Real Casina di Caccia voluta da Ferdinando IV di Borbone. Prossima tappa è in direzione mare e lungo la litoranea tirrenica: Campofelice di Roccella.
Il suggestivo borgo di pescatori è in realtà una meta di pellegrinaggio per i centauri; infatti ospitò una delle prime gare motociclistiche della storia nel 1906: la “Targa Florio“. Il prossimo tratto del tragitto non può quindi che ripercorrere il circuito dell’antica Targa Florio per poi andare a Cefalù, uno dei Borghi più belli d’Italia. Riprendete la litoranea tirrenica sino a Capo d’Orlando, poi Brolo e Capo Calavà.
Una spettacolare vista sulle Eolie sarà la migliore compagna del vostro viaggio. Dopo un po’ di chilometri siete a Tindari, dove si trova un’antica necropoli romana arroccata sul promontorio, un anfiteatro e ricchissimi mosaici perfettamente conservati. La Penisola di Milazzo costituisce l’ultimo tratto dell’itinerario che chiude in bellezza con la Piscina di Venere e Messina.
Laureata in Lettere Moderne e insegnante di scuola superiore, ho fatto della mia passione per l'Italiano anche un lavoro. Infatti ogni pomeriggio indosso i panni della Copywriter e, decisa a raccontare il mondo, scrivo da diversi anni di turismo e di sosteniblità aziendale. Collaboro con diverse realtà, tra le quali TrueRiders, che mi permette di trasformare l'euforia sulla tastiera in adrenalina su due ruote.
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