Non solo Transfagarasan e Transalpina: la Romania è terra di mototurismo a 360 gradi, grazie ai suoi panorami straordinari. Le montagne e le antichissime città d’arte, la storia e la tradizione di un popolo ‘diffuso’. Qui c’è davvero molto da vedere, tra le anse del Danubio e le montagne dei Carpazi. Una terra, quella romena, che conosciamo bene e alla quale negli ultimi anni ci siamo abituati, grazie a una forte emigrazione verso il nostro Paese. Siamo tutti entrati a far parte, anche idealmente, di una comunità e una cultura che ha origine dall’Impero romano, e con la quale condividiamo molto. Soprattutto, la Romania è un paese fortemente attrattivo, grazie a migliaia di castelli, fortezze, cittadelle e città-gioiello che non vedrai l’ora di scoprire. Chi visita la Romania per la prima volta potrà rimanere impressionato dal contrasto che c’è tra le sue città-gioiello e le realtà rurali. La pompa magna di Bucarest e la natura selvaggia di montagna, il castello di Bran e la miniera di sale a Turda. Tutto, in questo paese, sembra disegnato apposta per stupire e lasciare senza parole. È il caso della Casa Poporului, l’edificio del Parlamento voluto dal dittatore Ceausescu e che, con i suoi 350 mila metri quadrati, è il secondo palazzo più grande al mondo. Eppure ci sono città più piccole dello spazio che il Parlamento romeno occupa.
Alba Lulia, una piccola cittadina fortificata a forma di stella, proprio come la nostra Palmanova. Fu costruita dai Romani, e per secoli fu la sede vescovile cattolica per la Transilvania. Assolutamente da visitare l’antica Cattedrale ortodossa, l’Obelisco di Horea e la fortezza di Alba Carolina. Bellissima in ogni stagione dell’anno, è però in inverno che Brasov dà il meglio di sé. La città-gioiello della Romania sembra uscita da un libro di fiabe, con le sue atmosfere che mescolano elementi tedeschi, alpini e tipici della Transilvania. Imponente e scurissima, la Biserica Neagra o Chiesa Nera è il simbolo della città: si tratta di una chiesa del Trecento, dall’esterno gotico e interno barocco. La si ammira da tutta Brasov, e quando si copre di neve sembra quasi un castello delle favole.
Quasi al confine con l’Ungheria, c’è la piccola città di Sapanta. Tremila abitanti immersi tra le montagne di Maramures, che vivono all’ombra della più grande chiesa in legno al mondo. Il suo campanile, alto ben 78 metri, si vede da chilometri di distanza: è un complesso incredibile, proprio come la cittadina. L’attrazione più celebre di Săpânța è però il cimitero locale. Sì, perché il Cimitirul Vesel non è il solito camposanto fatto di lapidi scure e abbandonate, ma di tombe decorate e coloratissime, soprattutto sui toni del blu. L’abitudine risale al 1935, grazie all’intuizione di un artigiano che volle recuperare l’antica tradizione dei funerali valacchi, all’insegna della gioia per l’anima che si ‘liberava’. E così, oggi il cimitero di Sapanta è fatto di 800 tombe coloratissime, nelle quali si racconta la storia di ogni scomparso e se ne celebra la vita, breve o lunga che sia stata.
Avete presente l’enorme cartellone HOLLYWOOD che è diventato negli anni un simbolo per gli stessi Stati Uniti d’America? Ecco, cambiate le lettere con quelle di Rasnov e ne avrete ottenuto la controparte romena! Non lontano da Brasov, infatti, c’è questa cittadina di 15mila abitanti dominata dalla trecentesca Fortezza di Rasnov, costruita dai cavalieri Teutonici. Spesso utilizzata per girare dei film ‘in costume’, è una bellissima località che sembra uscita da un set cinematografico. Visitarla per crederci!
Rosiorii de Vede
All’estremo sud del Paese, questa città-gioiello venne costruita sui resti di un accampamento romano del III secolo, nelle province orientali dell’Impero. Rosiorii de Vede è una città turistica sin dal XIV secolo, come raccontano due turisti tedeschi che la visitarono addirittura nel 1385. Turismo e cultura, a Rosiorii si respira il clima autentico di una città profondamente legata al suo passato. Qui, peraltro, sono nati alcuni degli scrittori più famosi del paese, come Alexandru Deparateanu e Zaharia Stancu, ma anche Marin Preda, strenuo oppositore del regime di Ceausescu scomparso in circostanze poco chiare nel 1980.
Sibiu, Romania. La Piazza Grande (Piata Mare) ospita il Palazzo municipale e il Palazzo Brukenthal
Prima di arrivare a Cartisoara, meta finale della Transfagarasan, vale la pena fermarsi a Sibiu. La città-gioiello della Transiberiana è una delle più belle della zona occidentale del Paese. Ricca di fortificazioni, costruite dai Sassoni nel XII secolo, fu per lungo tempo un ponte nei contatti culturali e commerciali tra Romania e resto d’Europa. È divisa ancora oggi in Città alta e Città bassa, un po’ come Bergamo, e in ciascuna delle due zone c’è qualcosa che ti lascerà a bocca aperta. Nella parte più elevata di Sibiu, il contrasto ideale tra Piazza Grande e Piazza Piccola racconta l’evoluzione architettonica della città. Splendidi palazzi coloratissimi, grandi fontane e un’atmosfera incredibilmente accogliente ti faranno sentire abbracciato. Un po’ come la gentilezza della popolazione locale, che si ritrova nella maestosa Cattedrale Evangelica o in uno dei teatri della città. Sono stati proprio loro, nel 2007, a valergli il titolo di Capitale europea della cultura.
Il vecchio Casinò di Costanza, con vista sul Mar Nero
Mare e Romania, un accostamento apparentemente insolito ma che sicuramente regala degli scorci unici, come quelli della città di Costanza (Constanța), un vero e proprio polo di attrazione per i turisti a caccia di tintarella e benessere. Oltre alle atmosfere eleganti di inizio Novecento che la città offre, infatti, in questa zona è possibile godersi anche dei tuffi nelle antiche terme cittadine, sito ideale per il benessere, oppure crogiolarsi sulle spiagge di Mamaia, una sorta di Rimini in salsa romena. Tra gli edifici più importanti della città c’è il Casinò, dalle forme imponenti e maestose che sembrano ispirate alle grandi stazioni ferroviarie del Mitteleuropa, e la Moschea di Re Carlo I, presenza importante in una città che, fino al primo Novecento, poteva contare su una significativa minoranza di Tatari, la cui principale fede è l’Islam sunnita.
Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015
Capo Nord in moto è un viaggio da fare almeno una volta nella vita. Situato ...
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