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Sugli Appennini c’è un piccolo lago che è un’oasi di natura incontaminata a quasi 2000 metri d’altitudine

Stefano Maria Meconi  | 25 Apr 2024  | Tempo di lettura: 4 minuti
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Nel cuore dell’Appennino modenese, a una quota di 1800 metri, troviamo il Lago Scaffaiolo. È un piccolissimo bacino naturale, geograficamente irrilevante ma dall’interessante profilo geologico. Arrivare fino a qui significa apprezzare al meglio tutto il bello di questo tratto dell’Appennino emiliano, con le sue vette che raggiungono facilmente i duemila metri. Una natura incontaminata, dove i boschi si fanno sempre più radi e gli escursionisti trovano pane per i loro denti. Tutta la zona è sicuramente foriera di un turismo distanziato, ma di qualità. Essendo situato all’interno di un parco naturale, non è possibile arrivarci direttamente in moto, ma è un’ottima idea per unire mototurismo e un po’ di sana esplorazione a piedi nel verde. Pronti a partire?

1 Lago Scaffaiolo in moto. L’itinerario

1.1 Mappa

1.2 Percorso

Lungo poco più di 27 chilometri, il percorso diretto che porta al Lago Scaffaiolo ha inizio da Porretta Terme, e prevede un dislivello complessivo molto ampio. Si parte infatti da 349 m s.l.m. per arrivare in corrispondenza del Rifugio Duca degli Abruzzi (direttamente affacciato sul lago) a quota 1775 m s.l.m. Il percorso segue la SP57, strada che si inerpica tra le verdissime montagne emiliane, risalendo la china e passando per Gallinaia, Cà Battista prima di deviare sulla SP324 in direzione sud, per Lizzano in Belvedere. Qui si continua, lasciando la provinciale 324 a Villaggio Europa e raggiungendo la SP71 a Vidiciatico. Il percorso si fa via via più montagnoso, passando per il Santuario della Madonna dell’Acero. Qui, però, siamo alla conclusione del nostro itinerario in sella: si può parcheggiare infatti nei pressi della Scuola Sci Corno alle Scale e proseguire poi a piedi lungo la Strada forestale delle Malghe fino ad arrivare, dopo qualche chilometro, al Rifugio Duca degli Abruzzi e al Lago Scaffaiolo.

2 Il piccolo lago nascosto tra gli Appennini emiliani


D’estate, il Lago Scaffaiolo è ancora più piccolo, a causa dell’evaporazione dell’acqua

Il Lago Scaffaiolo si trova nel comune di Fanano, in provincia di Modena. La zona fa parte sia dell’Unione dei comuni del Frignano che del Parco regionale dell’Alto Appennino Modenese. La stessa Fanano ha un’escursione altimetrica di rilievo: la sede comunale è a 640 m s.l.m. ma il punto più alto del comune raggiunge i 2165 m. Questo piccolo bacino, appena 50mila metri quadrati (0,05 kmq), si trova a 1.778 m s.l.m. e ha una profondità ridottissima, 2,5 metri nel suo punto maggiore. È una caratteristica che va ricercata nell’origine non-glaciale del lago, a differenza di quelli presenti nella zona di montagna modenese. Il Lago Scaffaiolo, infatti, si sarebbe originato grazie allo scioglimento delle nevi e alla presenza di una falda acquifera in corrispondenza del Monte Cupolino.

La zona del lago, ricca di sentieri e percorsi escursionistici, è circondata da numerose vette. Tra questi il Monte Cupolino, che domina con la sua vetta (1852 metri) lo Scaffaiolo. È una vetta dalla curiosa forma stondata, proprio come una cupola, interamente ricoperta da pascoli. La vetta è facilmente raggiungibile a piedi, con gli impianti di risalita o, per chi si muove in moto, passando per la Croce Arcana. In inverno la zona è decisamente innevata e può essere scelta per fare sci. Il Corno alle Scale, che dista un paio d’ore di cammino dal Lago Scaffaiolo, raggiunge i 1945 m s.l.m. e divide la Toscana dall’Emilia-Romagna. Anche qui il profilo naturalistico è di grande rilievo, e può essere scoperto al meglio lasciando la moto parcheggiata e concedendoci una bella passeggiata.

2.1 Il Rifugio Duca degli Abruzzi sul Lago Scaffaiolo

Proprio nelle prossimità del lago si trova il Rifugio Duca degli Abruzzi, meta escursionistica di rilievo del cosiddetto Appennino settentrionale. Costruito addirittura nel 1878, è il più antico rifugio di montagna in Italia. Fu realizzato dal CAI – Club Alpino Italiano, fondato nel 1863 da Quintino Sella, ministro delle finanze durante il Regno d’Italia. La sua è una storia decisamente particolare, che ha richiesto ben cinque ricostruzioni: rispettivamente nel 1902 con la nuova dedicazione, nel 1911, 1926, 1965 e 2001. È quest’ultima che gli ha dato finalmente l’aspetto di un edificio in muratura, con le mura coperte di pietra, dall’aspetto decisamente piacevole.

Il rifugio è accessibile tutti i giorni nel periodo estivo (giugno-settembre) e nei weekend per il resto dell’anno. Oltre ai servizi di ristorazione, ha a disposizione ben 28 posti letto. L’indicazione, ancora una volta, è che il rifugio non è accessibile con i mezzi a motore, mentre ci si può arrivare a piedi o in bicicletta.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015




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