Siti palafitticoli in Lombardia, in moto tra laghi e capanne

Siti palafitticoli in Lombardia, in moto tra laghi e capanne

Redazione TrueRiders  | 13 Dic 2019  | Tempo di lettura: 5 minuti
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Sono dieci, dei totali 19 presenti in tutta Italia, i siti palafitticoli in Lombardia. Le palafitte sono delle capanne di origini antichissime, le quali vengono realizzate con paglia e legno.

Dal 2011, l’UNESCO ha riconosciuto i Siti palafitticoli preistorici attorno alle Alpi come Patrimonio dell’Umanità. Oltre all’Italia sono disseminati tra Svizzera, Austria, Francia, Germania e Slovenia. Quella elvetica è la concentrazione maggiore, con ben 56 siti.

La loro caratteristica più significativa è data dalla presenza di una piattaforma sorretta da alcuni pali conficcati all’interno di un corso d’acqua o di un lago. Un itinerario in moto è la soluzione perfetta per scoprire questi luoghi originali e suggestivi, quindi pronti per partire e per fare un salto indietro nel tempo?

1 Tutto quello che c’è da sapere sui siti palafitticoli in Lombardia

Qui sotto verranno forniti dei validi suggerimenti per godersi al meglio il viaggio in moto per visitare non solo i siti palafitticoli lombardi, ma anche ciò che si trova nei dintorni.

1.1 Siti palafitticoli in Lombardia: cosa vedere

Le strutture palafitticole più antiche sono situate sul Lago di Varese e risalgono al Neolitico. Quello più conosciuto è sicuramente l’Isolino Virginia, famoso per la sua particolare forma a triangolo. La sua superficie si estende per circa 9200 metri quadri.

Grazie a questo prestigioso riconoscimento, può contare su numerosi sostegni per una salvaguardia ottimale. In questo luogo sono presenti diverse tipologie di flora e fauna che convivono armoniosamente.

Se ci si sposta verso il Lago di Garda si potranno visitare insediamenti palafitticoli con oltre trenta costruzioni. Basti pensare a Manerba, Desenzano del Garda o Muscoline. Altri siti affini sono ubicati anche in provincia di Mantova, ossia a Piadena, Monzambano e Cavriana.

Anch’essi godono della tutela dell’UNESCO, ente capace di dare loro enorme visibilità tramite l’organizzazione di eventi e allestimenti di musei. La visita di questi siti mostra delle fotografie molto dettagliate sulla vita agricola della Preistoria, per esempio la Palafitta di Manerba. Essa fu scoperta nel 1971 da un team di sub e i suoi resti sono tuttora sommersi nel lago.

A seguito di alcune analisi di laboratorio, si scoprì l’area fu abitata in due epoche differenti: la prima tra il XX e XVIII secolo a.C., mentre la seconda tra il tra XVII e XVI secolo a.C.

1.2 Cosa vedere nei dintorni

Nei pressi del Lago di Varese non bisogna perdere il Museo Preistorico, dove si trovano numerosi reperti trovati all’interno delle abitazioni. Quello più famoso è senza dubbio la mummia di un bambino di circa dodici anni deceduto tra il 1594 e il 1646. Il museo si trova all’interno di un edificio altrettanto interessante, ossia Villa Mirabello, i cui ultimi proprietari furono i Litta Modignani.

castellaro lagusello
Frazione di Monzambano, Castellaro Lagusello mostra ancora l’antica struttura medievale

Qui è possibile passeggiare nel meraviglioso parco che ospita un magnifico esemplare di Cedro del Libano a candelabro, più molte altre piante pregiate. Se invece si visita la Palafitta di Manerba, nelle immediate vicinanze si trova il Museo naturalistico. Il museo ospita delle suggestive immagini della flora e della fauna che popolano l’ambiente più un plastico dell’antico castello medievale e della riserva naturale. Si possono inoltre prenotare delle visite guidate, basta contattare il numero indicato sul sito.

Per quanto riguarda invece la provincia di Mantova, il sito palafitticolo più conosciuto si trova a Monzambano. Grazie ad un ingente contributo da parte dell’UNESCO, si è potuto avviare un progetto chiamato Le palafitte dei Colli Morenici. Il progetto ha permesso di realizzare  delle copie realistiche delle antiche abitazioni.

2 Siti palafitticoli in Lombardia. Come scoprirli in moto

2.1 Itinerari potenziali

Vi sono due possibili idee di itinerario, ossia

  • palafitte del Lago di Varese: questo itinerario è perfetto per chi ha poco tempo a disposizione, ma desidera concedersi una divertente ed istruttiva escursione in moto;
  • siti palafitticoli del Lago di Garda/Mincio: il viaggio è lungo 128 chilometri e salvo le soste ed il traffico ha una durata di circa due ore e mezza.

2.2 Mappa

2.3 Percorso

L’itinerario dei siti palafitticoli in Lombardia prende il via da Manerba del Garda, sul lato bresciano del lago. Da qui un brevissimo tratto di 7 chilometri ci conduce alla prima tappa intermedia, Polpenazze. Lasciamo per un momento le strade costiere, per riavvicinarle in corrispondenza di Desenzano, 11 km più a sud.

La SP567 prima, e la SP343 poi, ci permettono in circa 45 chilometri di raggiungere Piadena. Siamo sullo scorrere del fiume Oglio, affluente di nord-ovest del vicino Po. Da qui risaliamo toccando Cavriana (35 km) e Monzambano. Il bel borgo è situato vicino a Valeggio sul Mincio, tra le località più belle d’Italia.

valeggio sul mincio
Borghetto di Valeggio sul Mincio, una delle più scenografiche destinazioni di questo itinerario

Proseguendo lungo le aree tutelate del Mincio raggiungiamo Peschiera sul Garda e, uscendo dal territorio veneto, rientriamo in Lombardia concludendo il viaggio a Sirmione.

3 Consigli utili

3.1 Periodo migliore per visitare

Il periodo migliore per visitare i siti palafitticoli in Lombardia è la primavera-estate, in quanto le temperature sono decisamente più miti, le strade non sono ghiacciate e le piogge sono meno frequenti (se si viaggia in moto il rischio di incidenti è molto più alto rispetto all’automobile).
Inoltre durante questi due periodi dell’anno si potrà ammirare la vegetazione in tutto il suo splendore.

Prima di mettersi in viaggio ricordare di portare con sé un buon repellente anti zanzare, poiché in queste zone la loro presenza è più che massiccia.

3.2 Condizioni del percorso

Per quanto riguarda invece i limiti di velocità, le zone a traffico limitato e le chiusure al traffico, è doveroso segnalare che nell’itinerario Lago di Garda vi sono diverse ZTL, per esempio in centro a Desenzano del Garda; prestare quindi molta attenzione ai segnali stradali e in caso di dubbi contattare la Polizia Locale.

Visto che sarà necessario percorrere anche superstrade e autostrade, si consiglia di utilizzare un ciclomotore con cilindrata adatta per non incorrere a sanzioni pecuniarie.

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