L’Emilia Romagna è terra motociclistica per eccezione: tra i valichi montuosi dell’Appenino romagnolo merita menzione il Passo del Carnaio. Una strada completamente immersa nel verde che potrà rendere il vostro viaggio veramente rilassante.
Il Passo del Carnaio si estende luno un percorso di 18 km per quanto la tratta non sia lunghissima, devi essere particolarmente bravo per affrontare la pendenza del luogo, ma ne vale la pena dato che l’are è caratterizzata da lungi paradisiaci da ammirare e catturare in qualche scatto.
Per raggiungere il Passo del Carnaio ti consigliamo di partire da Santa Sofia, qui la strada non è molto scorrevole vi sono dei tornanti, pertanto, mantieni un’andatura sicura, in quanto si sale di parecchio in altezza e in pendenza. Nel corso della salita ti renderai conto di essere dirottato nella direzione corretta in quanto alla tua sinistra potrai scrutare il Monte Aiola, di ben 942 mt.
Il percorso prosegue con una vista sui principali monti della zona, superata la zona di Monteguidi, dopo appena 1 km è possibile scrutare la catena dei monti Marino. Attenzione se pur ti sentirai già molto in lato sappi che la salita non è terminata qui dovrai salire ancora per raggiungere il Passo del Carnaio, ad una certa altezza incontrerai il Parco della Memoria, indicato tra le destinazioni da non perdere del luogo.
Potrai continuare e terminare la salita del Passo del Carnaio e ammirando contemplando i monti circostanti che ne fanno da cornice, per, poi, scendere verso il cento abitato.
Il Passo del Carnaio geograficamente si erge nella zona a limite tra Forlì e Cesena e fa da nello di congiunzione con le valli del Bidente e Savio, ivi compresi i comuni di Bagno di Romagna e Santa Sofia. È un valico panoramico, in cui ammirare squarci di natura immersi nella storia. Il percorso si estende per circa 18 km con varie pendenze e tornanti, e raggiunge un’altezza di 764 metri sul livello del mare. Nella strada che da Santa Sofia porta al Passo del Carnaio, si ammirano i paesaggi di montagna, sui quali dominano il Monte Aiola e i monti Marino, visibili ad occhio nudo dai tornanti che caratterizzano la strada che conduce al Passo.
Il Passo del Carnaio rientra nel progetto della nota Traversa di Romagna: era il lontano 1836 quando il Granduca Francesco Leopoldo II ne ordinò la costruzione con lo scopo di rendere facilmente accessibili, creando dei collegamenti interni, le aree comprese tra Bagno di Romagna e Casciano. I lavori proseguirono per 4 anni per terminare nel 1840 sotto il comando dell’ingegnere Tommaso Lepori. Il Passo del Carnaio ha svolto per diversi anni una funzione di delimitazione con la Repubblica Fiorentina. La storia insegna che la sua denominazione sia da rintracciare nella trucidazione avvenuta durante la Seconda guerra mondiale nella quale persero la vita 26 cittadini di San Piero del Bagno.
In sella alla tua moto lungo il Passo del Carnaio ci sono diverse attrazioni culturali e culinarie che non devi assolutamente perdere l’occasione di visitare: lungo i tornanti che caratterizzano il valico ci sono posto che dovrai visitare o fermarti per una sosta di cui i riders e non solo narrano le virtù. In un itinerario in montagna si sa che l’aria buona fa venire fame e cos’è di meglio che fermarti in una delle location dislocato lungo il valico, si tratta di classici punti di ristorazione di montagna, dove potrai gustare i piatti tipici del luogo, tra cui la gnocca del motociclista.
Ti starai chiedendo cos’è? Ebbene il nome in senso ironico richiama la donna e il fatto notorio che spesso, nonostante ci siano donne motocicliste, i motociclisti viaggiano da soli o in gruppi di uomini.
Nei pressi del Passo del Carnaio davvero suggestiva è la visita al Parco della Memoria, in cui si è costruito un memoriale del massacro di 26 civili a opera delle truppe naziste nel 1944, in pieno conflitto mondiale. Nel mausoleo in ricordo delle vittime, immagini e reperti dell’epoca sono disposti in modo tale di dare l’idea cronologica del succedersi degli eventi storici. L’itinerario è anticipato dalla presenza di una bacheca in cui sono presenti immagini inerenti la Seconda guerra mondiale. A oggi il luogo si presenta ricco di forestazione, immerso in un bosco. All’epoca dei fatti vi era un unico albero dove vennero seppellite le vittime naziste.
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