Passo Sambuca è definito il “principe” dei passi mugellani, e la sua posizione ci aiuta a capire il perché di questo nome. Il Sambuca si trova infatti tra la valle del Senio e il Mugello. È quindi un’importante via di comunicazione tra la Toscana e l’Emilia Romagna. Allo stesso modo, è uno dei tratti più suggestivi da percorrere in moto di tutto l’Appennino Tosco-Emiliano.
Insieme al Passo del Giogo è quello con la pendenza maggiore della zona. Amatissimo dai ciclisti, arrivare in vetta (a 1061 m s.l.m.) è davvero un’esperienza piacevolissima.
In moto si arriva a Passo della Sambuca da Palazzuolo sul Senio, una cittadina a 427 metri d’altezza lungo il corso del fiume Senio, centro turistico della Romagna Toscana.
Impareggiabile l’aspetto paesaggistico, con un percorso fatto di ben 21 tornanti. La strada s’impenna decisamente negli ultimi due chilometri, con tornanti brevi e pendenze vicine al 12%. Un dato non lontano da quello di Zoncolan e Mortirolo, vere strade da record in questo senso.
Superato in moto Passo della Sambuca si trova una discesa veloce di circa 2 chilometri per superare il poggetto di Prato all’Albero e proseguire lungo diversi percorsi, tutti spettacolari, della zona.
Spettacolare e suggestivo il percorso in moto che vi proponiamo che, dopo aver toccato Passo della Sambuca arriva fino alla città di Firenze.
Il punto di partenza è la ridente cittadina di Palazzuolo, un affascinante borgo medioevale inserito nella lista dei “Borghi più belli d’Italia”, che sorge tra i monti dell’Appennino tosco-romagnolo.
Qui regna la tranquillità e il silenzio, ideale per gli appassionati di trekking, mountain bike, escursioni a cavallo e naturalmente motociclismo: da qui infatti si parte alla volta di Passo Sambuca passando per Quadalto, frazione di Palazzuolo che ospita il bellissimo Santuario di Santa Maria della Neve del XVII secolo, dove vale la pena fare una sosta: diviso in tre navate, conserva l’immagine della Madonna col Bambino e un dipinto del ‘600 raffigurante Sant’Apollonia.
Dopo il santuario si prosegue in sella superando un ponte che attraversa il fiume Senio, dopo il quale si gira verso sinistra risalendo la valletta chiusa del torrente Zozzole.
Proseguendo verso destra si mantiene la direttrice principale e la strada inizia a salire in modo deciso, allontanandosi dal fondale. Pochi chilometri e superando Piedimonte si ammira tutta la vallata, grazie all’assenza di vegetazione alta.
Sono 9 a questo punto i chilometri di distanza dal Passo Sambuca: inizia una serie di tornanti e corti rettilinei che sembrano scavati sul fianco della montagna. La vetta è segnata dall’approccio alla grande croce in ferro. Poche curve ancora per arrivare a quota 1061 metri, dove si trova la stele a ricordo dei caduti della 36° brigata Garibaldi.
Dal passo si prosegue verso sud per due chilometri di bella discesa e percorrendo un ampio vallone si giunge a fosso Rovigo. Si risale fino a Prato all’albero, grande area attrezzata su ampi prati ai margini della foresta di abeti, da dove partono diversi sentieri.
Due chilometri dopo c’è Colla Casaglia, passo terminale della vallata del Lampone e si prosegue verso Ronta, località del comune di Borgo San Lorenzo, situata ai piedi dell’Appennino e ricca d’opere d’arte e ville.
Si prosegue in moto verso Firenze, la “culla del Rinascimento” con le sue chiese, i palazzi, i musei, i ponti e le botteghe. Un capolavoro che non ha bisogno di presentazioni.
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