Prosegue il racconto di viaggio di Marco Boccaccio, ideatore e protagonista di Monopoli vs. Nordkapp, un viaggio unico e straordinario dalla natia Puglia fino al punto più settentrionale dell’Europa, quel Capo Nord che è una vera chimera per motociclisti.
In questo secondo appuntamento con il suo racconto-diario di viaggio, che corrisponde alla terza e alla quarta tappa del viaggio, ripartiremo dalla località ceca di Brno, in direzione di Cracovia (con un passaggio molto toccante ad Auschwitz), e nella giornata successiva con ripartenza da Cracovia in direzione di Białystok, sempre in territorio polacco.
Partenza | Brno (Repubblica Ceca) |
Arrivo | Cracovia (Polonia) |
Distanza percorsa | 353 chilometri |
Benzina | 15 euro |
Ticket museo Auschwitz | 10 euro |
Hotel | 26 euro |
Anticipo la sveglia di almeno un’ora, è come se nel sonno ricordassi che la moto stesse fuori! Il Jappo dorme ancora! Finalmente ha terminato il telaio! Dopo la colazione, carichiamo le moto velocemente perché vorremmo andar via il prima possibile.
Per la prima volta, carico sul navigatore l’itinerario preparato scrupolosamente a casa in questi mesi. Da adesso in poi, decido io le strade da fare. Purtroppo in qualche occasione l’aggeggio mi ha fatto impazzire… ma si parte! Percorriamo l’autostrada che da Brno conduce a Cracovia. L’autostrada polacca è uno spettacolo! Completamente nuova, con un asfalto eccezionale, insomma davvero niente male!
Nella parte centrale, che divide la corsia opposta, ci sono circa 10 m di prato, come una via di fuga ed in mezzo il guardrail. Arriviamo ad Auschwitz per visitare il campo di concentramento e la visita dura circa 3 ore. Ci dirigiamo alle moto ed un ragazzo, avrà avuto circa 30 anni, ci chiede in spagnolo se stessimo andando o tornando da Nordkapp. Gli rispondo che stavamo andando, in una lingua tutta mia fatta di gesti e qualche parola in inglese, ma alla fine, riesco a farmi capire. Lui ci racconta che è di ritorno e si stava dirigendo verso la Croazia e dopo a Silverstone per andare a vedere la gara di MotoGP.
Ci segnala l’albergo a Cracovia dove alloggia, prendiamo appunti e prenotiamo nello stesso posto, così ci rincontreremo con lui in albergo. Ripartiamo e nel tardo pomeriggio arriviamo in hotel, lo spagnolo col suo Varadeo Honda è già lì. Dopo una doccia veloce andiamo a visitare il centro della città e qualche negozio. Finalmente dopo varie ricerche e varie soste, trovo il primo adesivo da applicare sul bauletto. Il mio amico Kristian mi ha raccomandato di rientrare a Monopoli con i bauletti pieni di adesivi di ogni città visitata. Dedico questa tappa a lui e mi preparo per una giornata sicuramente faticosa, perché per l’indomani abbiamo messo in cartuccia circa 700 km.
Partenza | Cracovia (Polonia) |
Arrivo | Białystok (Polonia) |
Distanza percorsa | 625 chilometri |
Benzina | 37 euro |
Hotel | 16 euro |
Per fortuna questa notte sono riuscito a dormire. Ci alziamo belli carichi e pronti a fare strada! Usciamo dall’albergo per caricare le moto. Noto che il Varadeo dello spagnolo è ancora lì, e subito mi chiedo a che ora partirà visto che dovrà fare tanta strada. Dopo aver indossato casco e guanti, ci dirigiamo alla sbarra per uscire dal parcheggio e vedo spuntare lo spagnolo che viene verso di noi per salutarci!
Ricambiamo e ci auguriamo Buona strada a vicenda. Usciamo da Cracovia direzione Białystok. Sapevo che in questo tratto di strada ci fossero dei lavori in corso, non potevo mai immaginare così tanti km. Devo essere onesto, è stato molto faticoso, tra code, polvere, tir che svoltavano da una corsia all’altra per entrare dentro i cantieri, un caldo allucinante e polizia nascosta dietro gli alberi con il laser per beccare il povero motociclista.
Comunque, dopo pochi km e percorsi in tantissimo tempo, siamo riusciti a raggiungere Byatistok. Facciamo le solite foto di rito e decidiamo di non fermarci per continuare verso Kaunas (tappa prevista per il giorno dopo ). Finalmente niente più lavori. Percorriamo una bellissima strada circondata da altissimi alberi. Eravamo stanchi, ma volevamo comunque arrivare a Kaunas. Nel tragitto mi sono reso conto che non mi stavo godendo al 100% il viaggio a causa della stanchezza e di conseguenza abbiamo deciso di fermarci. Avevamo comunque fatto più km del previsto e recuperato tempo per domani. Da lontano ho notato diversi tir parcheggiati e in quel momento mi sono ricordato di ciò che mi diceva mio padre : “dove si fermano i camionisti si mangia sempre”. Preciso una cosa: papà, questo detto vale solo in Italia! Decidiamo di fermarci e alloggiare lì comunque, la stanchezza si fa sentire.
Scarichiamo tutto il necessario per la notte, ne approfitto per controllare le moto, dare un pulita e grasso alla catena. Noto che la catena di Lara si è mollata un po’, mi occuperò successivamente a tirarla. A cena non so come, ma ci troviamo al tavolo con degli autisti polacchi. Iniziamo a chiacchierare in diverse lingue, riavviamo la serata e cominciano a farci un sacco di domande! Scopro che uni di questi, viene circa 4 volte al mese a Bari a portare il latte dalla Germania. Mi chiedo: ma le mucche da noi sono estinte?
Insomma senza portarla alle lunghe, ci ritroviamo con una bottiglia di vodka sul tavolo. Ci facciamo un bicchierino e gli faccio capire che domani vogliamo svegliarci presto e che non vogliamo bere. È meglio essere lucidi, soprattutto di notte. Anche se con qualche difficoltà, siamo riusciti a portare a casa i km prefissati. Questo è ciò che conta!
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